Sarà l’incontro con Carlo Cecchi, una delle figure più eminenti e autorevoli del teatro internazionale, a determinare la svolta artistica della coppia Spiro Scimone-Francesco Sframeli, compagnia nata nel 1994 a Messina.
In quell’anno il duo, spinto dalla necessità di ricercare nuovi linguaggi, mette in scena l’opera prima Nunzio in dialetto locale che vincerà i premi Idi Autori nuovi e Medaglia d’oro per la drammaturgia. Cecchi, infatti, cura la regia dello spettacolo che debutta al festival internazionale Taormina Arte. Nel 1997 Scimone scrive Bar, interpretato assieme a Sframeli per la regia di Valerio Binasco. Nello stesso anno vincono il premio Ubu, rispettivamente come Nuovo autore e Nuovo attore.
Nel 1999 interpretano La festa di Scimone sotto la direzione di Gianfelice Imparato che nel 2007 è messa in scena dalla Comédie francaise al théâtre du Vieux-Colombier di Parigi con la regia di Galin Stoev e l’anno dopo è inserita nella stagione culturale della Presidenza francese dell’Ue per essere rappresentata nei Paesi dell’est appartenenti alla Comunità europea. Nel 2003 la compagnia co-produce lo spettacolo Il cortile di Scimone, premio Ubu 2004 come nuovo testo italiano, con la regia di Valerio Binasco. Nel 2006 sarà la volta di La busta che, con la regia di Sframeli, debutta al Festival di Asti. Nel 2009 scrivono, dirigono e interpretano Pali. Nel 2012 debutta Giù che conquista l’Ubu quale migliore scenografia. Cresce l’attenzione e il consenso attorno alla compagnia tanto che gli spettacoli sono stabilmente rappresentati in molti prestigiosi festival non solo europei. I testi sono tradotti in tantissime lingue così come sono messi in scena da compagnie nazionali e pubblicati in Italia dalla Ubulibri.
Scimone e Sframeli hanno diretto e interpretato anche il film Due amici, tratto dall’opera teatrale Nunzio, vincitore del Leone d‘oro come miglior opera prima a Venezia nel 2002 e candidato nello stesso anno al David di Donatello, Nastri d’argento ed European film awards.