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L’edizione di quest’anno del festival vuole approfondire il tema della città contemporanea a partire da una sua componente problematica: la mobilità.

 

Il titolo mette in relazione due termini mobilità – immobilità, giocando sugli intrecci, i rimandi e le opposizioni in essi contenuti, che possono essere intesi come:

 

movimento/stasi

dentro e fuori della città. Alle inquietanti tensioni che frantumano le identità individuali e sociali, allargando a dismisura i confini delle città e della dimensione esistenziale vissuta come sradicamento, corrisponde il desiderio nostalgico della piccola patria e della casa come rifugio e chiusura in una dimensione protetta;

flusso/luoghi

il rapporto tra il locale e il globale, avvertito come perdita ed incapacità di autodeterminazione, può essere giocato entro uno spazio di relazione misto, in cui nessuno dei due prevale ma nessuno dei due può fare a meno dell’altro;

dentro/fuori

contro la logica omologante della globalizzazione e della chiusura in ristretti contesti, lo spazio di confine può essere inteso come un luogo nel quale sperimentare nuove forme di relazioni, la costruzione di processi di ristrutturazione del tessuto degli scambi tra i molteplici soggetti protagonisti, come “riconfigurazione” continua dei rapporti e delle relazioni tra “locale” e “globale”.
 

La danza urbana, nella molteplicità delle sue espressioni artistiche, si misura con i tempi e gli spazi della città contemporanea. I ritmi del corpo vivo, dinamico e creativo dei danzatori e dei performer inestricabilmente si intrecciano con i luoghi, i corpi della città e dei suoi abitanti in un dialogo coinvolgente e vibrante per scoprire nuove dimensioni e nuovi significati del vivere in comune e dei luoghi che ci circondano.

La mobilità fisica ed ideale nella città è al centro degli spettacoli e delle performance di danza urbana proposti dal festival, per interagire direttamente con i luoghi e gli abitanti in spazi e contesti nevralgici per la mobilità all’interno della città di Potenza e verso il territorio. Si vuole portare l’attenzione sui sistemi del trasporto pubblico come possibilità per un nuovo modo di spostarsi dentro e fuori la città, vedere, percepire e vivere il paesaggio urbano.

Le scale mobili, gli autobus cittadini, la metropolitana della FAL, le strade di Potenza e i luoghi di scambio e passaggio daranno forma alle coreografie e alle performance di Aldes, Foofwa d’imobilitè, MK e giovani emergenti della scena coreografica nazionale.