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Nato a Torino nel 1960, è danzatore, coreografo e insegnante. Esponente del pessimismo della ragione usa la performance contro la società dello spettacolo.

 

Il suo unico ottimismo lo riversa nella vitalità comunicativa delle sue creazioni, nella relazione con il pubblico non selezionato al quale non ha mai smesso di rivolgersi. È da ritenersi il più ideologicamente impegnato e scomodo tra i coreografi che hanno fondato la danza contemporanea in Italia. E nel nuovo modello organizzativo e produttivo che ha creato ALDES, una comunità di autori, una residenza che esercita sul territorio la difficile arte di resistere al deserto che avanza con cui conduce sperimentazioni tra danza, arti visive e nuove tecnologie.
Roberto Castello nasce a Torino nel 1960. A venti anni entra a far parte del Teatro e danza La Fenice di Carolyn Carlson. È tra i fondatori di Sosta Palmizi con cui collabora fino al 1989. Dal 1983 inizia l’attività di coreografo. Le sue scenografie richiamano i linguaggi e le frontiere espressive più disparate, dal cinema alla videoarte, dalla narrazione al varietà con tutti i mezzi della danza. Tra il ‘91 e il ‘94 collabora con diversi enti e teatri. Nell’estate del 1993 fonda ALDES. È Premio Ubu nel 1986 e nel 2003 con Il cortile Il migliore dei mondi possibili. Nel 2008 è tra i fondatori di Spam! in provincia di Lucca, con residenze, programmazione multidisciplinare di spettacoli, workshop, attività didattiche, incontri. Durante la sua carriera, collabora, tra gli altri, con Peter Greenaway, Eugène Durif, Rai3, Studio Azzurro. Con i cicli di un’epica derisoria, quali il progetto de Il migliore dei mondi possibili o con apologhi secchi e compatti come In girum imus nocte et consumimur igni il coreografo di Aldes non fotografa tanto la realtà quanto le menzogne di un mondo rovesciato che si presenta come vero di cui il corpo rappresenta la cartina di tornasole più estrema.
È tra i fondatori di Adac Toscana e curatore di varie manifestazioni tra le quali Strade Contemporanee e Rizoma. Insegna coreografia digitale all’Accademia di Belle Arti di Brera.