primo studio residenziale
martedì 26 e mercoledì 27 settembre, ore 20.30
Matera, Palazzo Lanfranchi
con: Anna Gualdo, Liliana Laera, Ramona Genna, Stephanie Taillandier, Piersten Leirom, Giuseppe Sartori, Thomas Couppey
drammaturgia: ricci/forte
movimenti: Piersten Leirom
suono: Stéphane Pisani
assistente regia: Liliana Laera, Ramona Genna
regia: Stefano Ricci
Ispirato all’universo letterario del premio Nobel, Svetlana Aleksievic, Les indésirables è un’indagine sulle azioni collettive o individuali, sui respiri di passione, opere e pensiero. Ci sono comportamenti che impongono un rifiuto, altri che dicono sì a tutto un mondo desiderato, immaginato, abbozzato capace di farci deglutire la sabbia del nostro presente.
La residenza artistica del duo ricci/forte si svolge a Matera dal 15 al 27 settembre. La presentazione agli appassionati dello studio-performance negli ultimi due giorni. Gli indesiderati, quindi, sono quelli legati a un’esperienza umana che lascia gli individui attoniti, smarriti ma, pervicaci nel voler trovare un senso alla catastrofe che li ha colpiti lasciandoli in vita. L’erranza, gli espulsi, i deportati, i rifugiati, gli esposti alle radiazioni. Tutto un popolo di anime allontanate dal proprio habitat per ragioni di stato, ideologiche, religiose o razziali. Tale confusione della mente e dell’anima, unita a una cancellazione delle proprie impronte digitali native, genera un lavoro sul tema delle gesta umano che sollevano il mondo o che si sollevano contro di esso. ricci/forte affrontano dunque le scritture di Svetlana Aleksievic, la giornalista di lingua russa nata nel 1948 a Stanislav, oggi Ivano-Frankovsk in territorio ucraino, ma cresciuta in Bielorussia alla quale è andato il Nobel per la Letteratura grazie alla “sua scrittura polifonica, un monumento elevato alla sofferenza e al coraggio del nostro tempo".
Il loro teatro ben si adatta alla rappresentazione di quelle storie degli umiliati e degli offesi travolti dal crollo della civiltà sovietica che, nel bene e nel male, era diventata con il tempo la loro casa. Rendendo così intelligibile all’udito del pubblico occidentale le voci dissonanti di migliaia di anonimi ex inquilini di quel gigantesco appartamento comunitario.