FOCUS YOUNG ARAB CHOREOGRAPHERS
domenica 10 settembre 2017, ore 20.30
Matera, Museo archeologico nazionale Domenico Ridola
di e con Mounir Saeed
Lo spiritualismo sofista miscelato alla musicalità degli inni cristiani e dei canti orientali. Nuovo lavoro dell’egiziano Mounir Saeed che propone in giro per l’Italia What about Dante, performance ispirata all’Inferno della Divina Commedia. Non è di sicuro il primo a vedere un lato esoterico nel Sommo Poeta che, per lui, fu illuminato dal sufismo e, lungo la rotta tra Firenze e lo spiritualismo orientale, ne legge connessioni invisibili ai più. Dante creò il suo personale inferno cercando di descrivere un percorso di approfondimento. Ricreò le proprie paure e la loro cura. Si pose sul limite tra il paradiso e l’inferno.
Ognuno di noi, come Dante, ha il proprio Ade e, ponendo sul petto ampio e rosso la croce o i nostri principi, noi tutti siamo Dante. Il lavoro crea una melodia tra il movimento e il suono. L’interprete che rappresenta il poeta fiorentino canta e la musica è creata dal performer stesso insieme a inni cristiani e canti orientali cercando di creare una fusione tra la spiritualità delle due culture. Una danza rituale, che nella traiettoria dello sguardo celebra il desiderio, la nostalgia, la sottomissione dell’uomo a Dio. Si ha quasi l’impressione che il suo lamento sia il vento sprigionato dal suo stesso movimento rotatorio. E invece è la forma del respiro, basso, ventrale, visceralmente terrestre, a originare il vortice ipnotico che alla fine sbalza via il danzatore spossato, come un pianeta uscito dall’orbita. In anteprima la performance What about Dante, della durata di trenta minuti, è stata presentata alla ventesima edizione del Solo dance theatre festival di Stoccarda, dove ha vinto il terzo premio e al nono Cortoindanza a Cagliari.