In collusione con il materiale architettonico, sia in pendenza su una parete o saldamente ancorati al terreno, i ballerini costruiscono un’architettura eterea, convertendo i nostri spazi quotidiani in un luogo per esprimersi. Questa danza scultorea svela gli oggetti attraverso il legame speciale che sviluppa con loro, offrendo uno spazio vitale effimero. I ballerini giocano con la verticalità. La caduta dei corpi guida la danza e, anche quando è finita, la vertigine persiste, lasciando il pubblico in bilico.
“Danzando nella città e esplorandone i vari lati, le curve, le sporgenze, le insenature e le fessure, l’ambiente urbano rivela prospettive e contorni che, come semplici passanti, spesso ignoriamo. Ogni struttura verticale diviene un supporto che il movimento può esplorare. Pensiamo di mostrarli confrontandoli, giocando con i loro contorni in modo da adattarli e mescolarli con gli spazi del nosto ambiente urbano quotidiano. Questo approccio può essere sviluppato in tre modi: un’esplorazione, un viaggio, una presenza nella città. (…) Tutto il tempo delle prove si svolge negli spazi pubblici. La diversità dei luoghi di lavoro è per noi un a grande ricchezza: dal centro della città alla periferia, dalla città di provincia all’ambientazione rurale. Ciascuno di questi territori tingerà la nostre creazione delle sue peculiarità. La popolazione sarà testimone delle nostre prove e la nostra danza prende come materia l’ambiente quotidiano e vi si installa per tutto il tempo della sua durata.” - Genevieve Mazin e Fabrice Guillot
Hanno detto di loro
In pochi anni, e in numerose creazioni, i due fondatori della Compagnia Retouramont, Geneviève Mazin e Fabrice Guillot, hanno esplorato senza sosta uno spettro di luoghi per danzare, dalla città al palco, dagli spazi aperti del sobborgo di Saint-Denis di Parigi alle isole deserte della Corsica e della Scozia; con l’obiettivo di affrontare la gravità e la vertigine, la verticalità e il movimento. Gli spettacoli che realizzano all’interno trascendono le loro esibizioni in esterna, dando un tocco finale all’effimero.
(Philippe Noisette, 2005/06 Season Newsletter, Chaillot National Theatre)
La Compagnia Retouramont affronta ardue sfide: oltre ai corpi, le loro coreografie giocano con l’intangibile, scavando nel concetto di peso, rovesciando il criterio di leggerezza. La vertigine è il loro fascino.
Rosita Boisseau, Télérama
Magnifico nella sua innovazione, la Compagnia Retouramont si lancia in un gioco infinito con il palcoscenico tradizionale, le strutture arcchitettoniche urbane e i concetti di verticalità e orizzontalità
Thierry Voisin, L'Express