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Una scommessa nata nel 2010 e vinta in pochi anni. L’anagrafe colloca la nascita di Vico Quarto Mazzini alla Civica Accademia d’Arte drammatica Nico Pepe di Udine.

 

La sfida è di filtrare il contemporaneo in una miscela reazionaria e innovativa. Lo scopo è di rinchiudere il presente in tempi e luoghi estranei. Il fine è di scavare nell’assurda attualità per scoprire la sua logica nascosta. La compagnia concentra la sua ricerca sul ruolo dell’attore e sulla sua funzione vitale all’interno del contesto teatrale.

L’avvio è dirompente. Già nel 2010 Vico Quarto Mazzini produce Diss(è)nten che, negli anni a seguire, si aggiudicherà diversi. Il calendario volta pagina e nel 2011 è tra le compagnie vincitrici del bando della Regione “Principi attivi 2010 - Giovani idee per una Puglia migliore" con I giganti di domani, progetto laboratoriale per favorire l’integrazione di adolescenti extracomunitari. Nello stesso anno collabora con Teatro Minimo, coproducendo e interpretando Il sogno degli artigiani. L’anno successivo è la volta della Bohème. Nel 2014 la compagnia coopera con il teatro Kismet per la gestione dell’Officina degli Esordi, laboratorio urbano di Bari. Sempre a novembre a Bologna nasce il “Festival 20.30 - Solo posti in ultima fila”. Ma il 2014 è anche l’anno di Amleto Fx, spettacolo con il quale intraprende un personale percorso di rivisitazione dei classici. È di quest’anno, poi, Sei personaggi in cerca d’autore.

 

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