Rito fa riferimento alla danza e al teatro che sorgono dalle primitive forme rituali, profondamente connessi con la comunità. In questa sezione si vuole attivare una dimensione rituale partecipativa, senza prefigurare gerarchie, forme di esclusione, dove l'azione artistica ritorni ad essere pratica del dono e ricerca di una bellezza generativa di rinnovata sensibilità (Andrea Balzola-Paolo Rosa). Una riformulazione dell'arte del dono in cui l'operare artistico è esso stesso donazione, pratica del dono che crea relazioni fuori dal contesto utilitaristico ed economico. Il dono in questo caso non è scambio di oggetti, ma assume il carattere di evento in cui prevale l'elemento immateriale della relazione, della donazione reciproca: uscire fuori di sé, comprendere che non apparteniamo solo a noi stessi, ma che ci comprende una rete di relazioni che contribuiamo a tessere.
La comunità dunque non può definirsi sull'appartenenza. Ciò comporta rischi di chiusura in una identità che trova esaltazioni in forme semplificati di riti settari e integralisti. La stessa ritualità va rinnovata oltre l'idea tradizionale di compattamento simbolico della comunità, fatta per escludere l'altro. L'elemento positivo della ritualizzazione sta nella dimensione corale dell'inclusione. Essa va anche liberata dalle forme di ritualità imposte, stereotipate, finalizzata a consumi collettivi o a finte liberazioni individuali.
"Walter Benjamin ricorda che l'arte nasce dal rito, da un processo d'identificazione e dal senso di appartenenza che una determinata icona o oggetto produce all'interno di una comunità... Nel momento in cui l'arte perde il suo legame con il sociale si allontana sempre più dalla sua dimensione rituale e dalla dimensione condivisa, fino ad arrivare al punto estremo attuale in cui si chiude in cellula totalmente autoreferenziale, non coinvolgendo minimamente il territorio e la comunità, se non per quegli aspetti che hanno un valore puramente comunicativo, mediatico o di mercato. In questo contesto la dimensione rituale, che è poi origine ed essenza della pratica artistica si perde" (Balzola-Rosa).