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16 gennaio 2014 / ore 20.30
Teatro Francesco Stabile 

MAL D'AGRI

di Mimmo NARDOZZA, Marcella DI PALO e Salvatore LAURENZANA

 

La Val d'Agri è una splendida valle tra l'Appenino lucano e quello campano, un'estesa pianura da sempre produttiva nel comparto agro-alimentare lucano; con la ripresa delle attività estrattive nel 1981 da parte dell'Agip, la zona si scopre essere il più grande giacimento petrolifero in terra ferma d'Europa e l'agro-alimentare ha lasciato posto all'industria petrolifera. La sola concessione denominata Val d'Agri ha un'estensione pari a 660 km quadrati. Ora è l'Eni a governare l'immensa ricchezza del sottosuolo lucano per tramite dell'immenso collettore/centro olio COVA a Viggiano; dalla Val d'Agri arriva il 7% dell'intero fabbisogno nazionale, ben 85 mila barili giorno, quantità destinata a raddoppiare nei prossimi anni. Il documentario fotografa i disagi dei cittadini della valle che ormai da 15 anni subiscono l'industria petrolifera, disagi di matrice ambientale che di conseguenza sta creando non pochi problemi alla salute della gente.

 

16 gennaio 2014 / ore 21.00 
Teatro Francesco Stabile

COLLETTIVO INTERNOENKI

M.E.D.E.A. Big Oil

testo e regia Terry PATERNOSTER

 

È una rielaborazione del mito di Medea nella Basilicata odierna, sventrata dalle trivellazioni. L'eroina è una donna lucana disattesa nelle promesse e tradita dallo straniero, il Big Oil-Giasone, ruolo simbolico affidato a una compagnia petrolifera. È l'amante infedele che non mantiene la promessa d'amore, di crescita e di progresso a un paese che regala ricchezza in cambio di povertà. In questo senso, anche Medea è "simbolo": è l'amante tradita, ma anche metafora di una chiusura mentale che la fa vittima e carnefice insieme. A riverberare la sua stoltezza, il mormorio animalesco di un popolo-branco (il coro) che è evocazione di un'umanità divisa pedissequamente fra miseri e potenti, incapaci di elaborare, al contempo, una coscienza di classe e una classe di coscienza. Il tragico che si racconta è quello del Sud dei nuovi sottoproletari, di una Val d'Agri dove l'incidenza tumorale supera largamente la media nazionale. La documentazione è il frutto di testimonianze che i cittadini hanno messo a disposizione nel raccontare una realtà in cui oggi Medea non è altro che il nome di un master organizzato e gestito dalla Scuola Enrico Mattei e fortemente voluto da Eni.