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Poco più che trentenne, dalle idee chiare, calmo e sicuro di sé, Marcos Morau ha fondato il collettivo artistico La Veronal a Barcellona una decina di anni fa.

 

Il nome è un omaggio a Virginia Woolf. Veronal, infatti, è l’antidepressivo con cui la grande scrittrice britannica tentò più volte il suicidio.

L’ensemble si muove tra danza, cinema, letteratura e teatro alla costante ricerca di nuovi mezzi espressivi caratterizzati da un linguaggio narrativo assai forte. Lo stesso Morau ha una formazione eclettica. Ha studiato all’Instituto per il teatro di Barcellona, al Conservatorio superiore di danza di Valencia e al Research di New York. Le sue capacità artistiche spaziano tra danza, fotografia e teatro. Si è imposto nel panorama europeo della coreografia con progetti in cui la danza è la vera protagonista. Creazioni geografiche che sono degli approcci estetico-filosofici a un luogo, sfociati nei titoli di successo quali Siena, Russia, Reykjavik, Islanda.

Marcos Morau è stato premiato con il National dance award 2013 del ministero della Cultura spagnolo, il Sebastià Gasch Award e con Siena ha ottenuto I Butaca Awards. Ha rappresentato il suo ultimo spettacolo, Islanda a Barcellona, con notevole successo di critica e pubblico. Ha anche messo in scena Russia con la collaborazione del regista spagnolo Cesc Gay. Senza dubbio Morau e La Veronal rappresentano oggi una delle realtà più interessanti della danza contemporanea a livello internazionale.

 

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