L'associazione sperimenta processi ecologici e creativi non convenzionali dedicati a tutte le infanzie dell'uomo. Nel 2008 ha dato vita a un'officina creativa, "II Salone dei rifiutati", luogo in cui, intorno al fascino dell'oggetto rotto, si creano legami e invenzioni in totale antintesi con le brutali logiche dell'usa e getta.