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martedì 12 settembre 2017, ore 20.30 | 21.30
Matera, spazio pubblico

 

coreografia, con: Teodora Castellucci
composizione corale, voci: Adam Sherry e Sam Sherry / A Dead Forest Index
suono: Demetrio Castellucci
assistenza alla coreografia: Agata Castellucci
drammaturgia: Vito Matera
costumi: Guoda Jaruseviciute
produzione: Dewey Dell 2017
collaborazione alla produzione con: Societas, progetto MUSE/ compagnia B, Festival Danza Urbana e Città delle 100 scale festival

 

La solitudine è un aspetto costituente del mestiere del pastore. Gli permette un’immersione interiore totale, un lieve allontanamento dal visibile. I suoni udibili si assorbono in un nuovo silenzio, i pensieri si formano in modo assoluto. Gli animali da custodire diventano l’unica possibilità di astrazione dal sé, di cura o di
affetto. Quando i pastori cantano, per intonarsi imitano il vento o il belato della pecora o della mucca. E attraverso la poesia cantata trasmettono una storia passata, tramandando la cultura in modo orale generazione dopo generazione. La risalita lungo il tempo però non abbandona la realtà attuale, si distacca solo dal mondo visibile. La storia che i pastori poeti cantano si potrebbe intendere come un tentativo di decifrazione dell’invisibile, che avviene attraverso una discesa nel sé, una geografia del soprannaturale.