Rovine e resti dell'umanità di Shakespeare
sabato 8 ottobre, ore 20
Potenza, scale mobili Santa Lucia, parcheggio Fondovalle, ingresso da viale dell'Unicef
prima nazionale
in collaborazione con HDUEteatrO Potenza
regia e drammaturgia Armando Punzo
musiche originali e sound design Andrea Salvadori
costumi Emanuela Dall'Aglio
organizzazione generale Cinzia De Felice
cura Rossella Menna
Nel corso della sua approfondita esplorazione dell’intero corpus di opere di William Shakespeare, Armando Punzo ha cercato il testo segreto, l’ombra, il non detto, il mancato, l’uomo in potenziale rimasto nel sottotesto di quel raffinato, dettagliatissimo, granitico affresco dell’umanità che il più grande autore inglese ha consegnato. All'interno di quel quadro perfetto e apparentemente immutabile, Punzo cerca il mistero che si nasconde nello spazio vuoto tra le parole, nelle maglie degli indugi di Macbeth o dei dubbi di Amleto. Per creare uno spettacolo liquido, un’opera che stravolge il canone del teatro occidentale, mettendo così in discussione l’uomo che si immagina fissata per sempre nelle pieghe complesse dei personaggi shakespeariani: l’apoteosi di quella utopia della libertà a cui il regista visionario ha abituato il suo pubblico. Come dopo una torrenziale tempesta, uno spirito si aggira su un’isola-foresta, cercando di liberarsi dagli echi dei fantasmi spiaggiati dei personaggi di Shakespeare, che ripetutamente provano a riportarlo alla vita. Proprio nel cuore della vita, nella città, si nasconde lo spazio di un sogno, l’isola in cui approdano i naufraghi sopravvissuti allo stravolgimento di quell’affresco. Dopo la tempesta, nello spazio degli intrighi e delle trame, si aggirano i fantasmi delle figure create dal Bardo, incomplete nei costumi e nelle parole, disorientati; i re e le regine, gli eroi, i buffoni, gli innamorati, i pavidi e gli eroi. Ad approdare su quest'isola della mente, dove è bandita la tentazione di esistere una vita già prevista, sono i cittadini che affrontano un percorso laboratoriale di circa dieci giorni con il regista: un vero pezzo di umanità che si mette profondamente, intellettualmente, in profonda discussione, guadagnando simbolicamente la scena attraverso una grande performance – installazione collettiva ideata da Armando Punzo che con il coinvolgimento di un grande numero di persone può finalmente, concretamente, mettere in scena proprio quell'affresco dell'umanità da cui è partita la riflessione sul Bardo.